Il (necessario) rialzo dei tassi da parte della BCE

di Giovanni Caprara

Nella giornata di giovedì la Banca Centrale Europea ha proceduto ad un aumento dei tassi d’interesse e, probabilmente, effettuerà un ulteriore rialzo durante la prossima riunione dell’8 settembre. Si tratta di un incremento del proprio tasso di deposito di 50 punti base, che arriva così allo 0%. La misura adottata dall’Eurosistema conferma le preoccupazioni che derivano sia dall’alta inflazione che caratterizza l’eurozona, 8,6% nel mese di giugno, sia dagli sviluppi del conflitto in Ucraina. La misura di politica monetaria contrasta con gli annunci della stessa BCE nel mese di giugno, quando aveva dichiarato che avrebbe aumentato i tassi dello 0,25%. Allora però, un gruppo economisti ascoltati da Reuters, aveva sostenuto che il rialzo programmato sarebbe stato esiguo e, di conseguenza, la BCE avrebbe dovuto procedere ad un aumento più consistente. “Procedere ad un rialzo di 50 punti a luglio mostrerebbe che la BCE sta prendendo l’inflazione e l’obiettivo della stabilità dei prezzi seriamente e questo supporterà l’euro”, riferiva Weber, uno tra gli economisti ascoltati dall’agenzia di stampa britannica.

A seguito della pandemia e della conseguente crisi economica, (a partire dai prezzi delle materie prime fino ad arrivare alla distruzione delle catene di approvvigionamento globali) i governi occidentali (Stati Uniti più degli altri) hanno creato e distribuito un’enorme massa monetaria in forma di sussidi. La grande mole di liquidità in circolazione, pari circa al doppio di quella immessa sul mercato negli Stati Uniti durante la crisi finanziaria del 2008, aveva bisogno di una qualche forma di legittimazione in termini di valore economico, poiché non era stata creata grazie ad un deciso e rapido incremento dei fattori produttivi, ma pompata sul mercato dalle banche centrali per far fronte alle conseguenze della pandemia. Ciò ha comportato un robusto aumento dell’inflazione, sia negli Stati Uniti che nell’eurozona.

Il provvedimento in questione arriva dopo undici anni in cui non si effettuava un rialzo dei tassi di interesse. L’aumento dei tassi previsto dalla BCE la uniforma al comportamento delle altre banche centrali (americana, e inglese su tutte) che hanno già adottato misure analoghe. Appare quindi una misura monetaria necessaria, con tassi di interesse, è bene ricordarlo, che fino a ieri erano negativi, a fronte di un’inflazione dell’8,6%.

 

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